I treni ad idrogeno saranno pronti in Italia per il prossimo anno

PREMESSA

Il 13 dicembre 2019 è stato pubblicato il PIANO NAZIONALE DI SVILUPPO” la mobilità ad idrogeno in Italia”  a cura di H2IT; a  questo studio  hanno partecipato i principali Stakeholders dei rispettivi  settori di mobilità per un totale di 38 enti tra imprese e istituti di ricerca.   Nel prossimo paragrafo    è possibile accedere per una lettura approfondita.   I campi di impiego della trazione sono molteplici. Dunque nella transizione energetica l’impiego dell’idrogeno  occupa un posto di rilievo soprattutto nella trazione in sinergia con l’elettrico.  

Il treno a idrogeno sarà presto realtà anche in Italia. Merito dell’accordo siglato tra la francese Alstom, specializzata nel trasporto su rotaia, e la big delle infrastrutture energetiche Snam, che si appresta a lanciare le sperimentazioni sull’idrogeno su larga scala.

Grazie alla nuova partnership da qui all’autunno saranno svolti studi di fattibilità al fine di arrivare già nei primi mesi del 2021 ad avviare progetti concreti che rivoluzionino il trasporto su rotaia spingendo la diffusione del fuel cell anche in questo campo.

Tra treni e infrastruttura

L’accordo prevede che Alstom si occupi della realizzazione di treni alimentati ad idrogeno o della conversione di convogli esistenti per renderli compatibili con la nuova tecnologia, mentre Snam si concentrerà sullo sviluppo di un’infrastruttura per l’approvvigionamento dell’idrogeno e per tutta la gestione dei servizi che garantiscano il corretto funzionamento dei treni.

In Germania è già realtà

Le due aziende si dicono fiduciose nel raggiungimento degli obiettivi in Italia, potendo contare dell’esperienza maturata in Germania e Olanda. Alstom, infatti, è stata coinvolta nella realizzazione del progetto Coradia iLint, attivo ormai da oltre un anno, che vede il primo treno a celle di combustibile al mondo impiegato regolarmente su una tratta in Bassa Sassonia.

Il Coradia iLint è un treno in grado di muoversi in assoluto silenzio a zero emissioni per circa 600 km ad una velocità massima di 120 km/h. Ma in una sua evoluzione può arrivare a 1.000 km di autonomia e 140 km/h di velocità massima.

Per quanto riguarda il powertrain ospita i serbatoi dell’idrogeno sul tetto dei locomotori e le batterie in basso, vicino ai motori, posti in prossimità delle ruote. Viene rifornito una volta al giorno in 15 minuti (come un normale treno a gasolio) attraverso un sistema a pressione a 350 atmosfere.

 

Il ruolo dell’idrogeno

“Con questa iniziativa – ha detto l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà – vogliamo dare un ulteriore contributo alla decarbonizzazione dei trasporti e allo sviluppo di una economia dell’idrogeno in Italia. L’idrogeno prodotto da rinnovabili diventerà competitivo con le fonti fossili nel giro di pochi anni e avrà un ruolo centrale nella transizione energetica, in particolare nell’industria, nel riscaldamento e nel trasporto pesante”.

Articolo tratto dal sito di INside EV s 
 autore Francesco Barontini

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