Morimondo, una antica abbazia in un borgo lombardo alle porte di Milano

Introduzione

Ho scoperto Morimondo diversi anni fa in bicicletta lungo l’itinerario verso le risaie del Ticino. Era un giovedi prima di Pasqua a primavera inoltrata  con un’aria frizzante e un cielo terso; doveva essere una sosta veloce per poi proseguire verso le risaie di Bereguardo. Preso dalle bellezze del luogo  ho trascorso gran parte della giornata come ospite di questa  antica abbazia  e tra le vie di un vivace borgo ricco di locande  e di graditi sapori. 

E ora, dopo aver descritto le abbazie cistercensi del parco agricolo sud relativamente vicine a casa: Viboldone e Chiaravalle, sono ben contento di soffermarmi su Morimondo, un solido tempio del “romanico lombardo” e culla significativa del monachesimo. 

Dove si trova Morimondo 

E’ a pochi chilometri da Milano e sai confini con il territorio di Pavia, siamo nei pressi di Abbiategrasso , in una delle vallate che si aprono sul fiume Ticino. L’imponenet monastero circondato dal verde, domina il piccolo borgo lombardo. A Morimondo si respira ancora l’atmosfera di una volta tra risaie, fontanili, boschi di salici e pioppi  dove si trovano antiche cascine dal fascino incontaminato incontaminato .

La  storia dell’insediamento dei monaci a Morimondo

L’Abbazia di Morimondo, fondata nel 1136 da monaci cistercensi provenienti di Morimond (a nord di Digione), ha rappresentato fin dalle sue origini il centro promotore della colonizzazione agricola a sud di Milano. L’edificio, maestoso ed elegante, venne costruito in mattoni di argilla, prodotti in una fornace realizzata dagli stessi monaci. La costruzione dell’imponente Abbazia iniziò nel 1182 e terminò un secolo dopo, nel 1296. Il periodo di massimo splendore del monastero fu tra il XIII e il XIV secolo, quando i monaci si dedicavano, oltre alla preghiera e alla meditazione, alle attività di copiatura di antichi testi e all’agricoltura.

Il movimento cistercense, mosso dalla volontà di riportare la vita monastica alla piena adesione alla Regola benedettina, promosse un ritorno alla sobrietà  nella liturgia e nel canto e ridiede importanza al lavoro manuale. Nella medesima logica anche l’architettura assunse caratteri semplici e funzionali, segni della povertà e dell’essenzialità della vita monastica interamente affidata a Dio.

Gli edifici sono sobri, le proporzioni, la luce e l’acustica fanno da naturale richiamo alle realtà spirituali: qualcuno ha definito l’architettura cistercense un autentico libro sacro scritto nella pietra, che rimanda all’umanità e alla divinità di Cristo.

APPROFONDIMENTI
Il logo dell’abbazia

Non c’è alcuno scritto antico e difficile è capire con certezza che cosa volessero rappresentare i monaci con la creazione di questo simbolo.

Facilmente in esso si può individuare l’unione di tre croci:

la croce a tau verticale, unendo il simbolo della croce alla frase: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”, rappresenta Cristo, mediatore tra cielo e terra, redentore dell’umanità
la croce a tau orizzontale, come un tralcio che si stacca dal tronco, rappresenta l’esperienza monastica che si innesta in Cristo
il cerchio con quattro raggi, simbolo del sole e della vita e dello spazio claustrale a quattro lati, rappresenta la vita nel chiostro.

Nel suo complesso il significato del logo potrebbe essere:

 la vita del monaco, vita cristiana nel chiostro, ha un senso solo se innestata e continuamente riferita alla vita di Cristo Risorto, redentore e luce del mondo.

Storia dell’abbazia

Presentiamo brevi cenni della storia dell’abbazia suddividendoli in periodi chiave:

  • gli inizi
  • le battute d’arresto
  • la commenda
  • la parrocchia
  • i fatti recenti
  • i nostri giorni
Storia del Monachesimo

Per inquadrare la storia dell’Abbazia di Morimondo è necessario qualche cenno alla storia del monachesimo in generale e di quello cistercense in particolare.

Ecco quindi alcune tappe essenziali:

  • il significato e l’origine del monachesimo
  • il monachesimo occidentale
  • le riforme medioevali
  • i Cistercensi
  • la nascita degli ordini mendicanti
  • la riforma degli ordini monastici
  • la riforma cattolica
  • dal Seicento ai nostri giorni 
La chiesa  – all’esterno

Già dall’esterno la chiesa di Morimondo si caratterizza per il suo stile tipicamente cistercense con contorni netti e geometrici, particolarmente accentuati nella forma rettangolare dell’abside, che permettono di individuare la distribuzione delle navate, la pianta a croce latina e nel trasetto la presenza di due cappelle per braccio.

All’incrocio del transetto con la navata centrale s’innalza un tiburio ottagonale. Questa piccola torre campanaria, secondo la regola cistercense, conteneva una sola campana, la cui corda pendeva attraverso un foro della volta nell’antico coro dei monaci, al centro della chiesa.

La facciata “a vento” è sporgente nella parte alta al di sopra del tetto con caratteristiche finestre aperte verso il cielo, che danno un senso di leggerezza ed eleganza, per l’accostamento del colore del cielo, sempre diverso, con il rosso dei mattoni.

Nella parte alta la facciata è decorata da bacini ceramici policromi, disposti a croce: elemento decorativo tipico dell’arte romanica in Pianura Padana, probabilmente essi testimoniano le attività benefiche dei monaci a favore di mendicanti e pellegrini, ai quali offrivano cibo e ospitalità.

Intorno al perimetro esterno gira una fascia di archetti pensili, motivo tra i più caratteristici dell’architettura lombarda del tempo, forse simbolo della comunione dei santi.

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La chiesa  – all’interno

L’Abbazia di Morimondo è diversa da tutti gli altri edifici cistercensi del XII secolo. Lo stile della Chiesa è infatti già evoluto verso lo stile gotico, come si può notare dalla sua facciata con l’ampio portale e il rosone. All’interno lo stile romanico e lo stile gotico si mescolano, in modo perfettamente armonioso, nelle forme degli archi a tutto sesto e a sesto acuto. Le navate sono divise da colonne di forme diverse sopra le quali si trovano colonnette che appoggiano su capitelli di pietra chiara. Come opere d’arte troviamo il coro ligneo, l’acquasantiera formata dall’originario lavabo del chiostro del XII secolo e uno splendido crocifisso ligneo risalente alla metà del XV secolo, attribuibile con molta probabilità ad un maestro toscano.

la grandezza di Morimondo è dovuta alla presenza di ben otto campate, diversamente dalle chiese abbaziali precedenti normalmente più piccole. Ma la maestosità della chiesa di Morimondo è data anche dalla totale essenzialità, e dal senso di ordine dei mattoni a vista. Il Rinascimento ed il Barocco non hanno alterato lo stile e l’ordine del XII secolo.

Approfondimenti sulle opere d’arte a Morimondo

L’abbazia di Morimondo con la bellezza della sua architettura, data dall’essenzialità, dalla proporzione dei volumi, dall’accostamento dei colori, costituisce di per sé un capolavoro dell’ingegno e della fede dell’uomo; tuttavia la chiesa custodisce alcune notevoli opere d’arte per le quali vale la pena di soffermarci un pò

Come opere d’arte degne di nota, oltre al coro ligneo e ai dipinti,  troviamo, entrando in chiesa sulla destra, l’acquasantiera formata dall‘originario lavabo del chiostro del secolo tredicesimo-quattordicesimo e, in una nicchia sempre alla destra, il crocifisso ligneo da datarsi alla seconda metà del secolo quindicesimo, attribuibile forse a un maestro toscano.

La porta che immette alla sacrestia presenta tutto attorno una pregevole decorazione in terracotta con motivi rinascimentali da ricondurre ai modelli eseguiti dal Bramante durante il suo soggiorno milanese alla fine del Quattrocento.

In linea di massima tutte le opere decorative e strutturali eseguite tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento sono state commissionate dai monaci fiorentini della Badia di Settimo, inviati da Giovanni de’ Medici, abate commendatario, nell’ambito di un grande progetto di riforma.

Approfondimenti sulla struttura architettonica.

Per capire l’architettura cistercense occorre considerarla come l’espressione della spiritualità dell’Ordine.
Le abbazie cistercensi sono come libri aperti che aiutano ad elevare la mente a Dio, ad incontrarlo nell’umiltà, nella semplicità, nella preghiera e nella conversione; la loro bellezza non deriva dalla ricchezza della decorazione o dalla preziosità dei materiali, ma dalla loro funzionalità ed essenzialità, dai rapporti geometrici, dal propagarsi della luce e del suono.

L’abbazia di Morimondo, inizialmente costruita in legno, si presenta come un grandioso ed elegante edificio in mattoni d’argilla prodotti dalla fornace che proprio i monaci costruirono per l’edificazione in muratura del monastero
In una zona in cui non c’erano cave di pietra, l’uso dell’argilla s’imponeva sia per la facilità di reperimento e di lavorazione, sia per la consonanza alla scelta di povertà dell’Ordine.

Il monastero

L’abbazia di Morimondo, a differenza degli edifici cistercensi tradizionali che sono costruiti in piano, è costruita su più livelli. Infatti si trova edificata su un avvallamento, per cui presenta complessivamente quattro livelli che ben si individuano sul lato orientale. Partendo dall’alto, abbiamo la quota +4,90 metri corrispondente al dormitorio, alla quota +0,00 metri si trovano il chiostro e lo scriptorium, a -4,60 metri la grande sala di lavoro dei monaci e infine a -8,80 metri la sala dei fondatori.

I locali del cenobio, qualunque sia lo scopo al quale essi sono adibiti, hanno una struttura simile, semplice, lineare e al tempo stesso elegante, perché per il monaco ogni attività, e non solo la preghiera, deve essere una lode a Dio.

Il Chiostro

Tutti gli ambienti del monastero trovano il loro punto di raccordo nel chiostro; esso occupa un posto centrale per la vita del monaco poichè è luogo di silenzio e di preghiera.

Il suo nome deriva dal latino «claustrum» che significa chiuso, infatti non ha sbocchi diretti verso l’esterno e comunica solo con il cielo proprio per ricordare al monaco l’unico motivo della sua vita: avere Dio al centro della propria vita.

Attualmente il chiostro di Morimondo si presenta nella sua pianta essenziale medievale. Si individuano due inserimenti più recenti: tre porticati rinascimentali della fine Quattrocento e due palazzi della metà del Settecento. Il lato nord conserva l’aspetto originale.

Una descrizione  sugli ambienti monastici

Nelle abbazie cistercensi gli ambienti che si affacciano sul chiostro, sono collocati secondo uno schema tradizionale e costante, in un’armonia che risponde sia alle esigenze della vita monastica sia alla concezione dell’architettura dell’abbazia come specchio dell’edificazione delle virtù e della perfezione del monaco.

Partendo dalla pianta del monastero, diamo una breve descrizione degli ambienti monastici, seguendo la collocazione sui quattro lati del chiostro che sono disposti ognuno secondo un punto cardinale e rappresentano le virtù del monaco.

Galleria fotografica
Giovedi 18 novembre 2021
Un evento importante: l’abbazia di Morimondo ritorna alla sua comunità

da un articolo di Avvenire  del 18 novembre 2021 di Giorgio Paolucci

“E’ stato siglato il trasferimento al comune milanese della chiesa e degli edifici che da fine ‘700 appartenevano al demanio.”

“Nelle campagne lombarde ci sono gioielli di storia, di arte e di fede che a distanza di secoli continuano a brillare e a mandarci messaggi che parlano al presente. L’abbazia di Morimondo ne è esempio insigne e proprio oggi avviene un passaggio che suona come promessa per una sua ulteriore valorizzazione. Dopo un lungo percorso, viene firmato l’atto di trasferimento della chiesa abbaziale e degli edifici pertinenti dal Demanio (che li deteneva da fine del ’700) al Comune. In questo modo, commenta il sindaco Marco Marelli, «tutto il complesso monastico ritrova la sua unità originaria e torna ad appartenere alla comunità di Morimondo. Dopo il lavoro dell’amministrazione comunale per il recupero e il restauro della parte di monastero acquistata nel 1982, che ha dato una nuova visibilità a tutto il borgo e al territorio assumendo una valenza simbolica rappresentativa, nel prossimo futuro verranno realizzati interventi di valorizzazione della parte che verrà ora trasferita, facendo leva su finanziamenti che di volta in volta verranno concessi».

Uno sguardo ai filmati fotografici
Morimondo Abbazia Milano

accurate riprese fotografiche all’esterno e in particolare all’interno dell’abbazia con accompagnamento del canto gregoriano

Come e quando visitare il complesso monastico e l’abbazia di Morimondo

Le visite sono a gruppi, solo su prenotazione scrivendo a fondazione@abbaziamorimondo.it oppure chiamandoci allo 02 9496 1919

ATTENZIONE! Secondo la vigente normativa, per tutti i visitatori, dal 6 agosto, è obbligatorio presentare all’incaricato della biglietteria il Green pass.

Continuano anche le visite al chiostro, senza operatore didattico,

il martedì, giovedì e venerdì, dalle 11:00 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 16:00;
il sabato mattina dalle ore 11:00 alle 12:30
I biglietti per la visita al chiostro possono essere acquistati presso l’infopoint di via Roma 3 (al secondo arco dal parcheggio).

Fonte: https://www.abbaziamorimondo.it/

da “Avvenire ” del 18 novembre 2021

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